Sono le 5 del mattino e il pitch nero fuori. Ho appena finito di allattare e dondolare mio figlio di 9 mesi a dormire. Mia figlia di 4 anni dorme a pochi metri da noi. Ascolto la stabilità del respiro mentre abbasso il bambino, sollevato dal fatto che entrambi i bambini si riposino pacificamente. Silenziosamente, contemplo. Chiudo di nuovo gli occhi fino a quando uno di loro non mi sveglia? O provo a fare in punta di piedi fuori dalla stanza in modo da poter iniziare la mia giornata nella speranza di arrivare allo Shala, la piccola scuola di yoga dove insegno yoga Ashtanga, con abbastanza tempo per intrufolarsi in una pratica?
Questa decisione è una delle innumerevoli scelte che devo fare come madre di due bambini piccoli, e in effetti, è un privilegio avere delle scelte.
La mia opinione sulla pena per la maternità
Sono finiti i giorni in cui lanciano il mio tappetino prima dell'alba con una focalizzazione singolare. La pratica è un affare più disordinato ora, e l'insegnamento è qualcosa che mi spremo tra i pranzi e la firma dei bambini per le lezioni di nuoto.
This is what sociologists refer to as the motherhood penalty. My work is no longer the most important thing I do all day. My responsibilities extend far beyond the walls of the shala—and those other responsibilities often take precedence. If our nanny calls in sick, the baby comes with me. If he cries during class, I nurse him to sleep, placing a meditation cushion under his head as a pillow while students carry on practicing, careful so as not to wake him. When our daughter has a day off from school, she comes along with me and brings her iPad. After I get her set up in a comfy corner, she asks, Mama, when are you going to start working? I laugh and tell her, This is my work.
In questo modo, lo shala non è sempre più un luogo di presenza silenziosa. È un luogo in cui pratichiamo come praticare lo yoga tra le complessità della vita. Come affermato nella Bhagavad Gita, abilità in azione.
Da quando sono diventato madre, insegno meno ore. Sto perpetuamente correndo da 5 a 10 minuti di ritardo. Lascio presto lo shala in modo da poter spremere in una drogheria prima che finisca la mia assistenza all'infanzia. Anche trovare il tempo per scrivere questo articolo ha richiesto la negoziazione. I calcoli sono costanti. Sono sicuro di aver perso gli studenti lungo la strada di conseguenza. Ciò che ho guadagnato negli ultimi anni, tuttavia, è incommensurabile e sismico.
Cosa mi ha insegnato una mamma di essere ... tutto
Nel corso di due gravidanze, nascite e stagioni postpartum, ho subito incredibili cambiamenti nel mio corpo. Non ho avuto altra scelta che arrendermi. Ho una comprensione viscerale dell'impermanenza perché il mio corpo ha letteralmente coltivato un altro corpo e poi si è ricostruito. Due volte.
Vedo l'inutilità nell'attaccare le posture che non sono più a portata di mano e l'esaurimento che lo porta dopo di loro. Eppure vedo anche il vantaggio nell'esposizione di un adeguato sforzo per rafforzare il corpo, il respiro e la mente. La pratica di Asana è medicina e una bevanda energetica. Sdraiarsi sulla schiena per 10 minuti dopo la pratica è il balsamo per la guarigione che mi permette di superare il resto della giornata.
My yoga practice is the time I take to drop into myself. Because I spend so much of my time attuned to other people and their needs, this time to attune with my inner life is essential. It allows me to parent from some semblance of wholeness. And in turn, motherhood has given me a fullness of life that I simply didn’t have before. When I see my children with my parents, when I realize how rich and fleeting each moment is, the numbers matter less–how many students came to class today, how many followers or likes I have, how many views, even revenue. It all matters less.
Sì, sto pagando la penalità della maternità, ma questa affilatura della prospettiva è ciò che ho iniziato a chiamare il regalo della maternità. La maternità ha risvegliato, per me, il vero scopo di Asana: portarci un senso di benessere. La maternità ha aumentato la mia capacità di fare il lavoro di amore e cura e porto questa maggiore capacità al mio insegnamento. Al giorno d'oggi, allo shala, ci saranno momenti in cui gli studenti non riceveranno la mia inquietante attenzione. Ma si sentiranno curati e impareranno la pratica in un modo che li autorizza. La maternità mi ha mostrato che la crescita e la profondità sono sottoprodotti di presentarsi, imperfettamente e coerentemente.
Quando ho scelto di diventare una madre, non avevo idea di quanto sarebbe stato alterando la vita. Diventare un genitore divide la vita in un chiaro prima e dopo. Pochi anni dopo, vedo che non posso appoggiarmi ad avere tutto. Saranno fatti sacrifici. Le palle verranno lasciate cadere. Ma la sensazione che ho quando il mio bambino dorme sul mio petto è il più vicino che vengo a Samadhi, una connessione e un benessere che ora capisco è il nostro diritto di nascita. È questa sensazione che possiamo coltivare attraverso la nostra pratica yoga. È questa sensazione che spero di condividere quando tocco il corpo di uno studente. Ed è questa sensazione che spero che la studentessa possa accedere quando si sdraia per riposare dopo averla praticata Asana.
Dopo aver preparato i bambini e me stesso al mattino, io e mia figlia abbiamo un rituale di abbracciarci e baciarci a vicenda, e poi ad abbracciare l'aria e l'aria che si baciava a vicenda. Cospariamo le fingere finge di scintille sui baci e poi li facciamo girare l'un l'altro. Una mattina vuole un altro abbraccio e un altro bacio, e poi un altro abbraccio e un altro bacio. Continuiamo fino a quando lei non saluta, mamma. Entro in macchina e guido verso lo shala, con 10 minuti di ritardo.
Vedi anche: Una delicata pratica yoga per le nuove mamme
Sul nostro collaboratore
Pranidhi Varshney è il fondatore di Yoga Shala West , uno studio di yoga Ashtanga supportato dalla comunità a West Los Angeles. È anche madre di due bambini che descrive come piccoli esseri coraggiosi e saggi. Il filo che attraversa tutto il suo lavoro è il desiderio di costruire comunità e vivere dal cuore.
